Page 68 - Exploring Taste Magazine N.2
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EXPLORING TASTE—SANTA MARGHERITA GRUPPO VINICOLO




































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          ca – il f sh and chips è anche qui un piatto ormai tipico – ma che sta sempre di più   neozelandese di oggi è il frutto della politica di apertura all’esterno cominciata negli
          riscoprendo le origini maori, tramandate nel corso dei secoli. Gli indigeni dai tipici   anni ’80, con la cosiddetta Rogernomics (dal nome del Ministro dell’Economia, Ro-
          tatuaggi, che hanno portato la loro celebre iconograf a ovunque nel mondo, hanno   ger Douglas) che ampliò sensibilmente lo spettro dei prodotti di importazione stra-
          anche lasciato in sorte una lunghissima tradizione di piatti perlopiù sconosciuti nella   niera. Da allora, la capitale non è stata più la stessa, e ancora oggi vive di questi felici
          Vecchia Europa. La materia prima viene direttamente dalla Polinesia, tanto da ca-  e variegatissimi incroci tra culture dif erenti. Alle spalle ci sono dunque i maori e i
          ratterizzare la cucina più tradizionale con note e profumi decisamente tropicali. Il   britannici, ma anche le altre contaminazioni dall’Europa, dall’Asia, dalle Americhe.
          modo più caratteristico di cucinare i piatti secondo la regola maori è l’hāngi, ovvero   Dalla Spagna alla Cina, dal Brasile al Giappone, ogni cucina sembra oggi f eramente
          piccoli forni naturali scavati come crateri nella terra. Lì vengono preparate e arrostite   rappresentata in città. In una diversif cazione della proposta quanto mai interessan-
          pietanze di carne, pesce e verdure, ancora oggi presenti nel menu nazionale. Meri-  te, dal grande ristorante al piccolo bistrot, dall’indirizzo dove sentirsi come usci-
          to anche della terra di questo Paese, dalle particolari proprietà geotermali, un vero   ti dalla vecchia Londra al locale giovane e cool. La natura of re il tocco f nale, dai
          polo magnetico che è stato sfruttato anche in cucina. Gli hāngi sembrano piccoli   formaggi a chilometro zero (basta contare il numero di mucche e pecore lungo le
          altari scavati nella più profonda natura, una religione del cibo interrotta – e poi in   strade) a grandi vini da sorseggiare solo qui. Lasciate che ad accompagnare il vostro
          realtà arricchita – dall’arrivo in questa regione dei colonizzatori europei. Con loro,   pasto ci sia un ottimo calice di Sauvignon o di Chardonnay, arrivato direttamente
          tre secoli fa, sono giunti ingredienti nuovi, e anche un nuovo modo di cucinare e in-  da vitigni 100% locali. Forse non l’avreste mai pensato, ma anche la cucina “Made in
          tendere la convivialità. Ma, rispetto ad altri luoghi del mondo, il dialogo tra le usanze   New Zealand” sa essere una vera scoperta.
          del passato e i nuovi costumi imposti dalla contaminazione di gusti diversi sembra
          essere qui avvenuto nel pieno rispetto di ciò che c’era, e che è riuscito a sopravvivere
          nei secoli successivi. La Auckland di oggi è il risultato diretto di questa lunga storia,
          cominciata con i maori, proseguita con l’arrivo degli inglesi, arricchita dal continuo e
          ininterrotto f usso comunicativo con i popoli circostanti, sparsi nell’immenso Oce-
          ano Pacif co. In una sequenza di piatti e sapori che lambisce perf no l’Asia, la cucina


                                                                                   Uno dei metodi di cottura tradizionali della cultura Maori è lo
                                                                                   hangi: consiste nello scavare un “ forno” nel terreno e scaldarlo
                                                                                   con pietre arroventate, disporre il cibo e ricoprirlo di terra,
                                                                                   abbandonandolo per alcune ore

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