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HERITAGE—AEROBANCHETTI, POLIBIBITE & LAMBRUSCOO








                         di benzina. Il Lambrusco era il vino preferito dai futuristi perché   cangianti, l’uso del vino come base per i cocktail. Nacquero anche le
                         dinamico, frizzante e vivace.                prime bibite autarchiche che utilizzavano come basi alcoliche grap-
                         Ben presto si presero accordi con Angelo Giachino, proprietario di   pa ed arzente e come aromatizzanti rabarbaro, genziane, assenzi,
                         un ristorante a Torino, per creare un locale interamente futurista,   rosoli, ma soprattutto vini della tradizione italiana.
                         dove poter sperimentare le loro idee in assoluta in libertà. Nacque   A seconda della loro funzione le polibibite appartenevano a una
                         la Taverna Santopalato. Il menù dell’inaugurazione fu introdotto   categoria: Permangiare  (antipasti e aperitivo), Perlazarsi (dessert
                         da una polibibita (un cocktail) a cui fecero seguito gli antipasti in-  e  dopo  cena),  Guerrainletto  (dal  forte  apporto  energetico,  con
                         tuitivi, il Brodo solare, l’Aerovivanda, l’Equatore+polo nord. Ma il   l’obiettivo  di  incoraggiare  la  procreazione),  Paceinletto  (bombe
                         piatto più famoso e ricorrente negli aerobanchetti fu il Pollof at:   alcoliche con infusione d’erbe, in grado di stimolare il sonno ri-
                         un pollo ricoperto di confetti argentati, presentato sopra a un lago   storatore), Prestoinletto (adatte alle fredde notti invernali). Inf ne
                         di zabaione rosso. Le portate furono 14, servite nella sala della Ta-  gli Snebbianti, forti corroboranti in grado di far prendere decisio-
                         verna (colonne luminose, oblò alle pareti) dominata da due grandi   ni strategiche, liberando il campo da dubbi e tentennamenti, e le
                         scatole cubiche rivestite di alluminio. Costanti getti d’acqua di co-  Inventine, polibibite fresche e inebrianti, in grado di stuzzicare la
                         lonia vennero spruzzati nell’aria.           mente e favorire idee fulminanti. Com’è facile intuire, il sentimen-
                         Lo  scopo  delle  polibibite  era  di  trasmettere  una  molteplicità  di   to nazionalistico emerse anche nella rivoluzione del linguaggio: lo
                         sensazioni, simili, per certi versi, alle visioni simultanee dei quadri   shaker divenne l’Agitatore, il barman il Miscelatore, il bar il Quisi-
                         del pittore Umberto Boccioni. Ad esempio, la Rosabianca (a base   beve, il menù il Catalogo, il maître il Guidapalato, il brandy Arzente
                         di arancio, infusione di rose bianche, Campari e anice) veniva ser-  e il whisky Spirito d’avena. Da una parte quindi, l'esaltazione della
                         vita accompagnata da spruzzi di profumo di rose direzionati sulla   lingua e dello stile italiani, dall'altra la vocazione internazionale e
                         nuca dell’avventore. L’uso del profumo fu una delle novità dei drink   cosmopolita, come quando, in occasione dell’Esposizione Colo-
           Nella pagina a fianco: Marinetti a un banchetto Futurista a Tunisi  nacque la Giostra d’alcol, uno dei primi mangia e bevi della storia:   Oggi molte delle proposte dei futuristi hanno trovato un’applica-
                                                                      niale di Parigi, un gruppo di artisti, architetti e scrittori aderenti
                         futuristi:  poteva  essere  in  armonia  con  il  gusto  e  gli  ingredienti
                                                                      al movimento vollero esportare il format del ristorante futurista,
                         (comprofumo) o in contrapposizione (disprofumo). Stesso discorso
                                                                      ricreandolo all'interno del padiglione italiano.
                         valeva per la luce (quella verde era la prediletta). Allo stesso modo
                         pezzi di cioccolato e formaggio che navigavano in una miscela di
                                                                      zione quotidiana, come l’integrazione dei cibi con additivi e con-
                                                                      servanti o l’adozione di strumenti tecnologici in cucina. Le ricette
                         Barbera d’Asti, Campari e Cedrata.
                         L’Avanvera era invece caratterizzato dall’esplosione di sapori con-
                                                                      che apparivano allora destabilizzanti furono in alcuni casi un’an-
                         trastanti  (Strega,  Vermouth  Rosso,  Brandy)  e  una  decorazione,
                                                                      ticipazione della Nouvelle Cuisine all’italiana. Ma a rivelarsi total-
                         appunto, a vanvera: pomodori, acciughe, formaggio, mandorle, ba-
                                                                      mente rivoluzionaria fu l’idea di trasformare quella che f no a quel
                                                                      momento era considerata una necessità – il pasto – in un’esperienza
                         nane e caf è. Interessante fu anche l’uso delle infusioni alcoliche a
                                                                      in grado di coinvolgere tutti i sensi. Trasformare tutto, certo, tranne
                         base di f ori e frutta esotica autoprodotte, come la rosa damascena e
                                                                      il vino, carburante già perfetto per i voli della mente e del gusto.
                         l’ananas, l’impiego dei succhi congelati per creare bibite dagli ef etti



















                                Nacquero anche le prime bibite autarchiche che utilizzavano come basi alcoliche grappa
                                         e arzente e come aromatizzanti rabarbaro, genziane, assenzi, rosoli,
                                                   ma soprattutto vini della tradizione italiana








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