Page 26 - Exploring Taste Magazine N.2
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EXPLORING TASTE—SANTA MARGHERITA GRUPPO VINICOLO
sieme ai suoi. «Sono dei genitori favolosi e dei nonni incredibili. rimane una destinazione frequente, per ovvie ragioni. Coppola
Passano tanto tempo con i miei bambini e sono davvero af ettuosi, Senior ha sfruttato il successo del Padrino per comprare il primo
gli raccontano un sacco di storie». vigneto da Gustave Niebaum, e ha prodotto così il suo primo vin-
I riverberi della sua infanzia sono ancora forti ed è sempre stato il tage nel 1977, con sua f glia di 7 anni che pigiava l’uva; un rito che
vino, racconta, a riunirli tutti. «Quando mio padre comprò la vi- la famiglia ha portato avanti ogni anno nel periodo del raccolto f n-
gna nella metà degli anni Settanta ero molto giovane. Non è stato ché il processo è diventato automatizzato.
soltanto un investimento economico, ci ha dato un luogo dove la Il coinvolgimento e l’entusiasmo di Sof a per l’azienda, come per
famiglia può riunirsi e rilassarsi». «Ho tanti ricordi, gli adulti se- i suoi prodotti, si sono evoluti e af nati con l’età. In ef etti, quel-
duti intorno al tavolo e i bambini che giocano insieme. Sono ricor- lo che era iniziato come un dono del padre alla sua amata è ora
di unici, certo, ma li stiamo rivivendo con un’altra generazione. E una gamma a pieno titolo – giustamente chiamata Sof a. Coppola
poi, ci piace viaggiare. Possiamo andare allo Chateau Marmont di considera le sue visite alla cantina come “pura evasione”. «Adoro
Los Angeles, a Palazzo Margherita a Bernalda, nel Sud Italia, o in passare il tempo lì», dice. «E sono stata molto fortunata ad avere
qualche posto più semplice… si tratta sempre di luoghi dove nuove l’opportunità di crescere nella Napa Valley: a sette anni pigiavo l’u-
storie e nuovi ricordi vengono creati». va e rimanevo af ascinata dal modo in cui quello che cresceva sulla
Le storie di Coppola – ha scritto, diretto e prodotto tutto tranne vite f niva imbottigliato e etichettato. Adoro il vino della Napa, in
il f lm del debutto – sono facilmente distinguibili, come quelle del particolare i rossi e gli champagne, sebbene lasci che mio padre mi
padre. Dal biopic in costume Marie Antoinette, alla storia della cri- guidi con il suo gusto e la sua esperienza, naturalmente». Sembra
si esistenziale di un attore di Somewhere, f no al cinico The Bling che per Coppola la parte produttiva passi in secondo piano rispetto
Ring, è stato però il suo ultimo sforzo a farle meritare il premio al godimento del risultato. «Devo dire che quando si parla del pro-
di Best Director al Festival del Cinema di Cannes. In L’inganno, cesso di vinif cazione non ne so molto, anche se sento che dovrei»,
Coppola reinterpreta un f lm del 1971 con lo stesso titolo, ambien- dice, «ma ho scoperto che voglio essere più coinvolta e sì, sto im-
tato durante la Guerra civile Americana del 1864. Un’oscura sto- parando». «Godere del vino è un processo di familiarizzazione con
ria di amore, gelosia e tradimento, la vita di un gruppo di donne i gusti, le regioni e i sapori. È molto facile che diventi una passione
che viene distrutta da un uomo – un soldato con intenzioni non ed è quello che ammiro in ogni aspetto della vita». Ma ciò che ap-
troppo pure – e un approccio che ancora una volta mette la voce prezza di più resta l’esperienza sociale del vino.
femminile al centro, forte e f era. «Non ero una fan, non l’avrei mai In ef etti, dopo aver vinto la sua Palma d’oro per L’Inganno, Sof a è
guardato», racconta. «Quando un amico me l’ha fatto vedere, però, volata direttamente alla cantina di famiglia. «Quando sono tornata
mi ha davvero colpito. Ho continuato a pensare cos’avrei fatto se da Cannes, abbiamo aperto alcuni dei Méthode e il rosé frizzan-
avessi potuto raccontare la stessa storia, ma invece che da un punto te per festeggiare», racconta. «Abbiamo cenato e abbiamo bevuto
di vista maschile – quello del soldato – da quello femminile. Ho un po’ troppo perché, beh, come resistere?» Questi tributi a Sof a
trovato il libro di Thomas Cullinan e l’ho letto e ho iniziato a pen- riecheggiano perfettamente la personalità della regista. Méthode
sare a un’interpretazione diversa». «Non ho mai pensato che avrei è complesso, ricco e maturo, progettato per riunire le tradizioni
lavorato a un remake. E in un certo senso non lo è, perché racconta dell’antico e del nuovo. Il Brut Rosé, of re invece un’ef ervescenza
tutto da una prospettiva diversa. È una nuova interpretazione. La più leggera – Sof a nel suo stato più spensierato.
stessa storia ma raccontata sotto un’altra luce». Quindi cosa dobbiamo aspettarci in questa storia di dramma e
Nata a New York ma cresciuta nel clima soleggiato della Napa Val- vino? «La verità è che non lo so ancora», ammette. «Ho bisogno di
ley, California, ora vive nella sua città natale col marito musicista, una pausa e poi lavorerò sui prossimi progetti. A volte ho solo biso- Foto Araya Diaz/Getty Images
Thomas Mars, e i loro due f gli. Hanno anche una casa a Parigi, la gno di schiarirmi la testa per un po’, lo facciamo tutti». E nei vigneti
città dove vivono gli altri componenti della band. Ma la California trova la più accessibile, rivitalizzante e stimolante delle fughe.
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