Page 112 - Exploring Taste Magazine N.2
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EXPLORING TASTE—SANTA MARGHERITA GRUPPO VINICOLO
Pietro sullo sfondo. La zona, di alto interesse paesaggistico, è carat- Le colline di Conegliano e Valdobbiadene hanno un’origine more-
terizzata anche dalle risorgive del torrente Crevada, piccoli ruscelli e nica: sono state create per accumulo di detriti e sedimenti di vario
laghetti dove l’acqua riaf ora naturalmente. Alle spalle della Tenuta tipo, trasportati verso la pianura dall’azione di antichi ghiacciai. Re-
svetta il valico alpino del Fadalto, da cui sof a un’aria che rinfresca frontolo, in particolare, è caratterizzato da terreni di argilla grigia e
la zona e allontana il pericolo dell’umidità, permettendo ai grappoli “croda”, la tipica roccia locale plasmata da sassi, ghiaia e sedimenti
di mantenersi sempre asciutti e sani. calcarei. Tutti gli ettari della Tenuta sono allevati a Glera, l’uva sim-
Nell’appezzamento di Refrontolo sorge la vigna più vecchia, risalen- bolo del Prosecco, con viti esposte a sud e sud-est che ricevono la
te al 1973, mentre a San Pietro di Feletto e Cozzuolo sono presenti luce diretta del sole f n dalla mattina. La Glera è una varietà dall’e-
impianti di f ne anni Ottanta e Novanta. Fin dall’acquisizione si è strema vigoria, che germoglia presto e presenta grappoli grandi.
cercato di riportare l’ambiente all’originaria biodiversità. Per que- Teme un po’ la siccità, ma le vigne di Refrontolo si trovano in un
sto sono stati mantenuti alberi da frutta selvatici, come cachi, peri, punto strategico, dove le correnti fredde e calde s’incontrano e ge-
meleti, ma anche rose, ulivi, oltre alle aree boschive. Il simbolo della nerano frequenti temporali.
Tenuta è proprio un grande bagolaro, che si erge al centro del corpo Qui la viticoltura può ben dirsi “eroica”, con vigneti che raggiun-
principale. Si tratta di un albero tipico della zona, caratterizzato da gono i 500 metri di altezza e pendenze che superano il 10%. Per
una corteccia molto dura con cui storicamente si ricavavano dei ba- lavorare, ci si aiuta con un piccolo trattore costruito manualmente
stoni da passeggio. La ricchezza dell’ecosistema si rivela importan- in un’of cina sopra Bolzano: stretto e veloce, si rivela indispensabile
tissima per l’equilibrio delle viti: preserva l’area da possibili frane e per fronteggiare i declivi più scoscesi. I collaboratori l’hanno simpa-
allontana il rischio di erosione del terreno, che è inibito anche grazie ticamente ribattezzato la “Ferrari dei vigneti”.
al completo inerbimento del suolo. La Tenuta aderisce al protocollo Anche le vigne vengono chiamate per nome. Il vigneto Bagola-
volontario promosso dal Consorzio di tutela e ha abolito l’utilizzo di ro rievoca la presenza del grande albero centrale, mentre all’in-
diserbi e trattamenti chimici invasivi. Nel prossimo futuro c’è inoltre terno del vigneto Stalletta sorge un antico edif cio che f gura tra
l’intenzione di convertire i terreni all’agricoltura biologica, così come le prime costruzioni censite nel comune di Refrontolo, alla f ne
già in Toscana a Lamole di Lamole e in Lombardia a Ca’ del Bosco. dell’Ottocento. Da ricordare anche il Sasso Alto e il Sasso Basso,
L’impegno, come per tutte le altre Tenute del Gruppo, è di coniugare contraddistinti da un imponente masso roccioso che ne disegna il
la sostenibilità ambientale con quella economica e sociale. prof lo in forte pendenza.
Qui la viticoltura può ben dirsi “eroica”, con vigneti che raggiungono i 500 metri di altezza e pendenze
che superano il 10%. Per lavorare, ci si aiuta con un piccolo trattore costruito manualmente.
I collaboratori l’hanno soprannominato la “Ferrari dei vigneti”
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