
Storia del vino rosato e altre curiosità
Il vino rosé, con la sua elegante tonalità che spazia dal rosa tenue al corallo vivace, incanta i palati e affascina per la sua versatilità. Ma qual è la storia del vino rosé? Dove affondano le radici di questa bevanda che oggi celebriamo in tutto il mondo? E quali segreti si celano dietro la sua apparente semplicità? Scopriamolo insieme a Santa Margherita.
Dove è nato il vino rosé? Un viaggio indietro nel tempo
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il vino rosé non è un’invenzione recente. La storia del vino rosé affonda le sue radici nell’antichità. Si pensa che i primi vini prodotti fossero in realtà più simili ai rosé leggeri di oggi che ai rossi corposi. Questo perché le tecniche di macerazione delle uve erano meno sviluppate e il contatto tra le bucce e il mosto era breve, dando vita a vini dal colore chiaro.
Le tracce più antiche di produzione di vino si trovano in Mesopotamia e risalgono a millenni prima di Cristo. Anche gli antichi Egizi e i Greci producevano vini dal colore scarico. Perfino durante l'epoca romana, il vino rosé era apprezzato per la sua freschezza e bevibilità, diventando una bevanda comune sulle tavole.
Quindi, rispondere alla domanda dove è nato il vino rosé non è semplice, poiché le sue origini si perdono nella notte dei tempi e sono legate alle prime fasi della vinificazione. Tuttavia, è certo che il rosé abbia una storia lunga e illustre.
Il primo vino rosé italiano: un primato da scoprire
Quando ci chiediamo qual è stato il primo vino rosé italiano, sappiamo che non esiste un documento ufficiale che certifichi un "primo" in assoluto. Tuttavia, alcune regioni italiane vantano una lunga tradizione nella produzione di vini rosé di qualità. Per esempio, il Salento, situato in Puglia, ha una storia radicata nella produzione di rosé, così come alcune zone del Veneto.
Infatti, è interessante notare come diverse regioni abbiano sviluppato tecniche e stili unici per produrre vini rosé, sfruttando le caratteristiche dei vitigni autoctoni e del terroir. Di fatto, questa diversità è proprio una delle grandi particolarità del vino rosé italiano.
Curiosità sul vino rosé: un mondo da esplorare
Oltre alla sua storia affascinante, il vino rosé è ricco di altre curiosità. Infatti, sapevate che il colore del rosé dipende dal tempo di contatto tra le bucce dell'uva rossa e il mosto? Di conseguenza, un contatto breve darà vita a un colore rosa più chiaro, mentre un contatto più prolungato produrrà un vino di un rosa più intenso.
Inoltre, un'altra curiosità riguarda le diverse tecniche di produzione del vino rosé:
- Tecnica del salasso: una parte del mosto rosso viene "salassata" dal serbatoio durante le prime fasi della macerazione. Il mosto rimanente si concentrerà, producendo un rosso più intenso, mentre la parte "salassata" fermenterà separatamente per diventare rosé;
- Tecnica della pressatura diretta: le uve rosse vengono pressate delicatamente e il succo ottenuto, già leggermente colorato, viene fatto fermentare come un vino bianco;
- Tecnica dell’assemblaggio: una piccola quantità di vino rosso viene aggiunta al vino bianco.
In ogni caso, è bene tenere presente che ogni metodo di vinificazione conferisce al vino rosé caratteristiche uniche, contribuendo alla sua ampia gamma di stili e quindi alla sua versatilità.
Santa Margherita e l'eccellenza del Rosé Trevenezie IGT
In questo panorama ricco di storia e di tradizioni, Santa Margherita si distingue per la sua capacità di interpretare con eleganza e modernità il mondo del vino rosé e il Rosé Trevenezie IGT ne è un esempio emblematico. Questo vino nasce dalla vinificazione separata di uve a bacca bianca, con prevalenza di Chardonnay Sauvignon Blanc e Pinot Nero. È quest'ultimo vitigno a conferire il suo caratteristico e delicato colore rosato. Infatti, i due vini base vengono poi uniti poco prima dell'imbottigliamento.
Invece, per quanto riguarda le uve a bacca bianca, dopo la pigiatura, i mosti sono mantenuti a bassa temperatura e in agitazione con i propri lieviti (fecce) per una settimana. Questo processo mira ad arricchire il profilo aromatico e la complessità del mosto prima dell'avvio della fermentazione. Al termine di quest'ultima, e dopo una leggera pulizia, i vini rimangono a contatto con le fecce fini in sospensione per diversi mesi.
Le uve di Pinot Nero sono vinificate in rosso per circa cinque giorni, con una macerazione a freddo sulle bucce nelle prime 24 ore. Inoltre, per preservare la vivacità del colore, la freschezza e l'acidità, si evita la fermentazione malolattica per tutti i vini.
Infine, l'assemblaggio dei vini base avviene nei primi mesi dell'anno successivo alla vendemmia, precedendo di poco l'imbottigliamento e, dopo questa operazione di assemblaggio, segue un breve affinamento in bottiglia di alcune settimane prima della commercializzazione.
Il Rosé Trevenezie IGT si presenta con un colore rosa tenue brillante e un bouquet delicato di fiori bianchi e frutti rossi. Al palato è fresco, sapido e piacevolmente armonico, caratteristiche che lo rendono un vino versatile, perfetto come aperitivo o in abbinamento a piatti leggeri, come pesce e carni bianche.
La filosofia di Santa Margherita si basa sulla ricerca della qualità e sull'innovazione nel rispetto della tradizione. Questo si traduce in vini che esprimono al meglio il potenziale del territorio e dei vitigni, offrendo un'esperienza sensoriale unica. Infatti, le storie dei vini rosati di Santa Margherita sono fatte di passione, dedizione e un costante desiderio di superarsi.
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